Lo scorso 21 luglio Malika Ayane è stata invitata dal giornalista Giovanni Riotta a prendere parte alla sua trasmissione “Parallelo Italia”, tenutasi a piazza del Municipio a Napoli e in diretta su Rai 3. Una serata difficile, piena di fischi, insulti, e polemiche generali, che nè Riotta nè le forza dell’ordine sono riusciti a gestire adeguatamente.
Mentre Malika Ayane stava cantando, una pioggia di bottiglie vuote è stata scagliata sul palco, al punto che la cantante ha deciso di scusarsi e abbandonare immediatamente il microfono.
“È una vergogna – ha detto Riotta – prendetevela con me non con Malika. È molto triste che la città di Napoli e le forze dell’ordine che sono qui non siano riuscite a garantirci una serata normale di dibattito”.
Il giorno seguente ai fatti, la Ayane ha deciso di spiegare quanto accaduto in un lungo post su Facebook: “Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l’aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa. Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma. Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di ‘Sold Out’ e poi ero di strada, ovvio che abbia detto sì.
Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un’opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l’idea che ad un programma in cui si discute ‘cosa succede in Italia’ ci fosse spazio anche per “altro”, non solo per l’analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna. Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica.
Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato, quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno.”
Tre militanti di estrema sinistra sono stati comunque segnalati alle autorità, e l’autore del lancio della bottiglia, in particolare, è stato denunciato per violenza privata e tentativo di lesioni, oltre che per manifestazione non autorizzata e tentativo e/o interruzione di servizio pubblico, come gli altri due
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